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Entrate da servizi aeroportuali rilevanti IVA (anche) in capo ai Comuni

Nella Risposta n. 79/2024 l’Agenzia delle entrare chiarisce che lo svolgimento dei servizi aeroportuali è considerato in ogni caso rilevante IVA in capo agli enti pubblici che percepiscono i relativi compensi, ai sensi dell’articolo 4 comma 5 del Decreto IVA.

Nel caso di specie, il Comune riteneva che la gestione di un aeroporto per cui, a seguito di morosità ed istanza di sgombero, si era trovato a dover gestire le funzioni ed incassare proventi per i servizi aeroportuali (molto ridotti, trattandosi esclusivamente di elisoccorso gestito dalla ASL e approdo e decollo di piccoli aeromobili e loro stazionamento) non fosse rilevante IVA in quanto esercitata nell’ambito della pubblica autorità. Gli incassi, ad avviso dell’Ente, non erano relativi a corrispettivi per un servizio reso dal Comune, bensì una sorta di canone per il mero utilizzo temporaneo di suolo pubblico ed anche ove si ravvisasse la natura corrispettiva, mancherebbe soggettività passiva Iva in capo al Comune, richiamandosi i principi generali comunitari in tema di distorsione di concorrenza (articolo 13, direttiva UE n. 112 del 2006) e le norme nazionali sull'esercizio del potere autoritativo (articolo 4, comma 5, del d.P.R. n. 633 del 1972).

Di diverso avviso l’Agenzia. Lo svolgimento dei servizi aeroportuali configura attività comunque di natura commerciale cui consegue l'assoggettamento ad Iva dei relativi compensi. "Nel caso di specie, secondo quanto rappresentato, il Comune, quale gestore dell'Aeroporto, percepisce dai proprietari degli aeromobili somme corrisposte a fronte di ''servizi aeroportuali'' quali ''approdo/partenza'', ''stazionamento sul piazzale'' scoperto o all'interno di hangar e ''apertura anticipata o chiusura posticipata'' dell'Aeroporto. Al riguardo, infatti, l'articolo (...) del Regolamento di scalo prevede che “Tutti coloro che effettuano arrivi, partenze e soste di aeromobili sull'aeroporto (...), sono tenuti al pagamento delle tariffe per i servizi erogati”. Di conseguenza, le somme corrisposte al Comune vanno assoggettate ad IVA.