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ACCRUAL: l'importanza della riconciliazione dei rapporti con le partecipate

La Sezione Autonomie della Corte dei Conti, nella delibera n. 14/2025/FRG avente ad oggetto la "Relazione sulla gestione finanziaria degli Enti Locali, Esercizi 2022-2024", ha, tra i vari argomenti, affrontato il tema della simmetria contabile derivante dal processo di riconciliazione dei rapporti patrimoniali reciproci tra Amministrazioni e partecipate ex art. 11, co. 6 lett. j) del D.lgs. 118/2011, evidenziando come la stessa, oltre a rappresentare un elemento centrale nell’ambito del consolidamento dei bilanci del Gruppo Amministrazione Pubblica locale, rivesta un ruolo importante anche nel “processo, in atto a livello nazionale, di progressivo passaggio alla contabilità economico-patrimoniale (Accrual accounting)”. Ciò in quanto “il nuovo paradigma contabile, orientato alla rappresentazione della competenza economica e patrimoniale degli eventi, impone una maggiore coerenza tra le scritture contabili degli enti e delle loro partecipate. In tale contesto, la riconciliazione contabile non è solo uno strumento tecnico di controllo, ma una condizione imprescindibile per l’affidabilità del sistema informativo pubblico, alla base della rendicontazione economica integrata".

La riconciliazione, infatti, consentendo "la rappresentazione simmetrica e attendibile delle reciproche obbligazioni nei bilanci degli enti, risponde al principio dell’equilibrio di bilancio e previene tensioni politico-istituzionali, derivanti da rapporti finanziari non trasparenti o disallineati tra enti associati. La mancata riconciliazione può compromettere la veridicità del risultato di amministrazione, generando disavanzi occulti o stime contabili inattendibili. In tale prospettiva, la riconciliazione non è solo un adempimento formale, ma un meccanismo di controllo sostanziale volto a garantire che i bilanci degli enti, anche nel caso di gestione associata di funzioni e servizi, riflettano in modo veritiero la realtà economica. La riconciliazione contabile rappresenta nel suo complesso uno strumento fondamentale per garantire il controllo degli equilibri finanziari e l’affidabilità delle scritture contabili. Questo processo favorisce la trasparenza e la collaborazione tra enti, prevenendo conflitti e garantendo una gestione condivisa chiara e responsabile. Inoltre, è essenziale per costruire correttamente il risultato di amministrazione e per assicurare che l’azione amministrativa rispetti i principi di responsabilità, economicità e legalità, a tutela della sostenibilità e dell’efficienza della gestione pubblica".

Sul tema, dalle verifiche condotte sui questionari somministrati dalla Corte, emerge "un generale impegno dei Comuni nell’adempiere agli obblighi di ricognizione e controllo dei rapporti con le partecipate. Tuttavia, permangono aree di criticità, in particolare riguardo alla mancata completa ricognizione in circa un quarto dei casi, all’assenza della doppia asseverazione in una parte significativa degli enti e alla mancata risoluzione tempestiva di partite creditorie e debitorie non conciliate. Questi elementi indicano la necessità di rafforzare ulteriormente i processi di controllo e gestione delle partecipazioni pubbliche per assicurare una più piena trasparenza e affidabilità delle informazioni di bilancio."