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Adesione a convenzione CONSIP e incremento del quinto – Il Parere del MIT

Una Stazione Appaltante si rivolgeva al Supporto Giuridico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in relazione ad un appalto di manutenzione degli impianti degli edifici di proprietà del richiedente stesso il quale aveva aderito a convenzione consip scadente nel 2028 il cui plafond, tuttavia, risulta non più capiente ne modificabile in ragione del fatto che il contratto "derivato" tra ente e affidatario è ancora in corso, pertanto, al Supporto Giuridico venivano richieste delucidazioni sulla legittimità di approvazione di una variante suppletiva (entro il quinto d'obbligo), nelle more dell'attivazione del nuovo affidamento secondo le procedure ordinarie.

Il MIT con Parere n. 3427/2025 del 3 aprile ha risposto alla predetta richiesta precisando che “I contratti derivati sottoscritti dalle amministrazioni contraenti, in adesione ad una convenzione, sono assoggettati alle norme e regole previste nella documentazione di gara pubblicata dalla Stazione Appaltante. Le amministrazioni contraenti devono, pertanto, verificare se nella documentazione di gara ed in particolare dalla Convenzione stipulata con l’Operatore Economico, la Stazione Appaltante si sia riservata la facoltà di procedere, laddove sussistano i presupposti previsti dalla norma, ad un aumento delle prestazioni, che potrebbe consentire conseguentemente la modifica dei contratti discendenti nei limiti della nuova capienza della convenzione. Le amministrazioni contraenti, sempre sulla base delle condizioni contrattuali fissate negli atti di gara, potranno apportare le modifiche contrattuali nel rispetto della normativa applicabile”.