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ANAC sanziona direttore di clinica per ritorsioni contro whistleblower

L'Autorità Nazionale Anticorruzione ha irrogato una sanzione di 16.000 euro al direttore di un'unità operativa di chirurgia d'urgenza e trapianti di una struttura sanitaria lombarda per aver adottato misure ritorsive contro un medico che aveva segnalato illeciti nel reparto.

La vicenda nasce dalle segnalazioni presentate da un medico tra aprile e novembre 2022 al Responsabile della Prevenzione della Corruzione, che denunciavano un sistema illecito per ottenere vantaggi economici attraverso false attestazioni sulla composizione delle équipe operatorie nelle cosiddette "sale aggiuntive" - interventi che prevedono compensi extra per i partecipanti.

Secondo l'ANAC, il direttore ha messo in atto diverse misure punitive contro il medico segnalante: assegnazione sistematica di interventi chirurgici di basso livello rispetto ai colleghi; quasi totale esclusione dalle "sale aggiuntive" remunerate (solo 1 partecipazione su 42 nel 2024); mansioni demansionanti tipiche dei medici in formazione; incarichi incompatibili con le prescrizioni del medico del lavoro;

Con delibera n. 337 del 9 settembre 2025, l'ANAC ha dichiarato la natura ritorsiva delle condotte, ritenendo che il direttore non sia riuscito a dimostrare ragioni estranee alle segnalazioni per giustificare il trattamento discriminatorio. La violazione è da ritenere di particolare gravità - si legge nella delibera - in quanto i comportamenti sono stati molteplici e reiterati in un ampio arco temporale, causando un apprezzabile danno al segnalante.

La sanzione di 16.000 euro è stata determinata considerando la gravità dei fatti, il ruolo di responsabilità del direttore e la necessità di garantire un effetto deterrente per prevenire futuri comportamenti ritorsivi.

Il caso conferma l'impegno dell'ANAC nella protezione dei dipendenti pubblici che segnalano illeciti, elemento fondamentale per il contrasto alla corruzione nelle amministrazioni. La decisione rappresenta un importante precedente per la tutela del whistleblowing in ambito sanitario, dove la correttezza gestionale incide direttamente sulla qualità delle cure.