Anci chiede la revisione del metodo di calcolo FCDE e la compartecipazione all'IVA
Anci ha svolto audizione presso la competente Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale in riferimento allo “Stato di attuazione e prospettive del federalismo fiscale”
La discussione è importante per l’attuazione della Legge delega n. 111/2023 in particolare gli articoli 13 (tributi regionali) e 14 (tributi enti locali).
Le due principali esigenze sulla fiscalità comunale – rileva ANCI - riguardano un intervento per la smobilizzazione di parte delle risorse oggi congelate nel Fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE) e nell’introduzione di una compartecipazione comunale al gettito di un tributo erariale.
Per quanto riguarda il FCDE, la dimensione dell’accantonamento del Fondo nel bilancio di previsione ha ormai superato i 6 miliardi di euro (circa il 10 % delle spese correnti dei Comuni), con una forte concentrazione su alcune grandi città e sui Comuni del centro-sud. Sul FCDE, l’attuazione della delega dovrebbe comprendere la revisione del sistema di calcolo rendendo possibile il riferimento ai dati di riscossione dell’ultimo anno di rendiconto (attualmente è almeno un triennio), al fine di incentivare l’attivazione di progetti di recupero ed efficientamento della gestione delle entrate, i cui effetti sul bilancio sarebbero così anticipati.
Inoltre, sono da considerare le ipotesi di riorganizzazione della riscossione locale, con particolare riferimento ai crediti di minore entità unitaria oggi trascurati nell’azione dell’Agenzia delle entrate-Riscossione, al fine di assicurare una miglior capacità in questo segmento che comprende la grande maggioranza dei crediti comunali non riscossi.
Ma a preoccupare ANCI è anche l’ipotesi di fiscalizzazione dei trasferimenti erariali alle Regioni – ovvero la sostituzione dei trasferimenti statali con tributi propri regionali – perché una parte rilevante di tali trasferimenti sono destinate a finanziare le funzioni fondamentali dei Comuni.
Il Presidente dell'IFEL dott. Canelli ha rilevato che "le ipotesi di fiscalizzazione dei trasferimenti statali alle Regioni che fin qui abbiamo sentito, ovvero di sostituire i trasferimenti dello Stato alle Regioni con compartecipazioni regionali a tributi erariali senza vincolo di destinazione, coinvolgono funzioni fondamentali dei Comuni per la metà dei circa dei 10 mld. di fondi individuati. Un importo molto rilevante che attualmente finanzia in modo diretto – anche con l’intervento di una programmazione regionale – spese comunali in materie decisive come scuola, servizi sociali e trasporto pubblico locale. Per questo chiediamo un approfondimento tecnico e politico che permetta di salvaguardare le prerogative, anche costituzionali, di tutti gli enti territoriali e assicuri l’integrale copertura delle funzioni fondamentali dei Comuni".