Arriva la legge di riforma contabile di modifica Dlgs 118/2011
La documentazione ACCRUAL pubblicata dalla Ragioneria Generale dello Stato evidenzia che entro il 2026 sarà pubblicato un nuovo decreto legislativo che modificherà le leggi di contabilità di tutti gli enti pubblici italiani, tra cui gli enti territoriali. Quindi sarà modificato anche il Dlgs 118/2011 e smi.
La modifica normativa riguarderà certamente la contabilità economico patrimoniale, che si basa sul principio di competenza economica, ma non è escluso che possano arrivare semplificazioni anche sul fronte della contabilità finanziaria autorizzatoria, che si basa sul princopio della competenza giuridico finanziaria.
Nell'attuazione della Riforma PNRR 1.1.5 (che nasce da lontano) l’Italia ha optato per l’introduzione di un sistema di contabilità economico- patrimoniale unico per tutte le pubbliche amministrazioni. Il percorso di adozione di tale sistema scelto dalla Struttura di governance della RGS per le pubbliche amministrazioni italiane, allineato con le prescrizioni previste dalla Riforma 1.15 del PNRR, è caratterizzato dall’utilizzo di un “approccio per fasi” così strutturato:
− un “periodo preparatorio” (2018-2026) caratterizzato da un’attività di studio, di pianificazione e di definizione dell’impianto contabile e da un “fase pilota” con l’utilizzo di “dry run accounts” (conti di prova) (2025-2026);
− un “periodo di transizione” (dal 2027) disciplinato da una legge di riforma contabile che verrà emanata entro il 2026.
Il periodo di transizione riguarda gli anni 2027-2028-2029; dal 2030 la riforma sarà a pieno regime. Non si pensi però di affrontare la questione Accrual solo a partire dal 2030.
Questi GRAFICI spiegano il percorso.
Il “periodo preparatorio” è stato caratterizzato, nella fase iniziale, da una intensa attività di studio e approfondimento (2018-2020) in materia di contabilità accrual nelle pubbliche amministrazioni realizzata, grazie anche al supporto di diversi progetti finanziati dalla DG-Reform della Commissione Europea, attraverso alcune visite di studio presso altri paesi europei più avanzati nel percorso di implementazione della contabilità accrual, l’analisi del sistema contabile italiano e della distanza rispetto alle migliori pratiche (gap analysis). A valle di queste attività è stato poi definito un piano di possibili interventi utili a colmare tale distanza (Action plan).
Sulla base delle indicazioni del piano, presso la Ragioneria Generale dello Stato (RGS) è stata istituita una Struttura di governance alla quale è stato affidato il compito di coordinare l’intero processo di definizione del sistema unico di contabilità accrual per le pubbliche amministrazioni Italiane. Nel mese di ottobre 2021, a seguito della nomina dei componenti dello Standard Setter Board, l’organo tecnico indipendente deputato alla definizione delle proposte di statuizione, la Struttura di governance è divenuta pienamente operativa.
Successivamente, le attività programmate della Struttura di governance sono state allineate agli obiettivi e alle tempistiche indicate dalla Riforma 1.15 del PNRR, “Dotare le pubbliche amministrazioni italiane di un sistema unico di contabilità accrual basato sugli IPSAS”, sottoscritto a luglio del 2021, allorché il decreto-legge 152/2021 ha attribuito alla stessa Struttura il compito di realizzare le attività previste dalla Riforma 1.15.
L’Italia si è così impegnata a completare il percorso di attuazione della Riforma 1.15 entro il 2026, secondo il cronoprogramma, i milestone e i target concordati con la Commissione. Nel giugno 2024, nel rispetto dei tempi programmati della milestone M1C1-108, sono stati approvati il quadro concettuale e i 18 standard contabili (ITAS) che costituiscono, insieme al Piano dei conti multidimensionale, l’ossatura del nuovo sistema contabile.
Entro il primo trimestre 2026 è previsto il conseguimento del target M1C1-117 relativo al completamento del primo ciclo di formazione (formazione di base) rivolto agli esperti contabili delle amministrazioni interessate dalla Riforma.
Entro il secondo trimestre 2026, è previsto il conseguimento degli ulteriori interventi della milestone M1C1-118, fra cui il completamento di una fase pilota che prevede la predisposizione, da parte delle amministrazioni che coprono almeno il 90% della spesa primaria del settore pubblico, degli schemi di bilancio (stato patrimoniale e conto economico) coerenti con il nuovo sistema di regole cantabili Accrual, in parallelo alla produzione degli schemi di bilancio e di rendiconto previsti a normativa vigente (approccio “dry run accounts”).
Il decreto legge 113/2024 ha disciplinato gli interventi propedeutici necessari per il conseguimento dell’obiettivo, che riguardano, da una parte, l’individuazione delle amministrazioni assoggettate alla fase pilota (Determina del Ragioniere Generale dello Stato n. 259 del 26 novembre 2024) e, dall’altra, le modalità di elaborazione degli schemi di bilancio, sulla base della riconciliazione dei piani dei conti vigenti con il piano dei conti unico della contabilità Accrual, nonché la relativa trasmissione telematica (Decreto MEF del 23 dicembre 2024).
Inoltre, a supporto del cambiamento culturale e professionale richiesto dal processo di riforma, è stato attivato il portale della formazione a beneficio delle amministrazioni coinvolte nella fase pilota e rientranti nel target M1C1-117 della Riforma 1.15
Il periodo di transizione prenderà avvio con l’adozione, entro il secondo trimestre 2026, dell’atto legislativo, previsto dalla milestone finale della Riforma 1.15 del PNRR (M1C1-118), volto a disciplinare criteri e modalità per l’introduzione del nuovo sistema contabile Accrual, a partire dai diversi sistemi contabili attualmente vigenti, fino allo loro totale sostituzione per la parte relativa alla rendicontazione.
L’atto legislativo, di cui alla milestone M1C1-118, dovrà disciplinare modalità e tempi per il passaggio dai sistemi contabili vigenti di tutte le pubbliche amministrazioni al nuovo sistema contabile unico, tramite l’adeguamento dei rispettivi sistemi informativi.
In parallelo, le stesse amministrazioni dovranno avviare una ricognizione puntuale dei propri sistemi inventariali al fine di verificarne la completezza e procedere alla relativa valorizzazione per l’alimentazione delle scritture contabili secondo le regole dettate dal sistema contabile Accrual unico (ITAS 4 e ITAS 6). Tale percorso, con riferimento tanto ai profili di adeguamento delle funzionalità informatiche quanto all’applicazione dei criteri di valorizzazione e gestione delle poste contabili, dovrà essere accompagnato da piani formativi mirati alle specifiche esigenze degli operatori contabili, da realizzarsi in attuazione dei Piani formativi previsti nell’ambito della milestone M1C1- 118
Gli enti di minore dimensione (es. Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti), esclusi dalla fase pilota, saranno comunque assoggettati, in linea con le esperienze di altri Paesi, a forme di contabilità semplificata, in grado di assicurare l’operatività delle procedure di consolidamento per le principali poste/saldi contabili.
Gli enti territoriali adottano la contabilità economico-patrimoniale a fini conoscitivi secondo le regole dettate dal Dlgs 118/2011 (allegato 4/3), avvalendosi della matrice di transizione applicata alle risultanze della contabilità finanziaria.
L’adozione del nuovo sistema di contabilità accrual presuppone l’abbandono della matrice di transizione e l’adozione del nuovo piano dei conti e degli schemi di bilancio coerenti con gli ITAS. Ciò richiederà un percorso di adeguamento dei sistemi informativi attualmente addottati dalle amministrazioni del comparto che imporrà una fase di progettazione, di reperimento delle risorse e di realizzazione degli interventi ritenuti necessari. Si tratta di attività che rientrano interamente nelle prerogative e nella sfera di competenza degli enti territoriali.
Inoltre, la numerosità delle amministrazioni coinvolte e la loro distribuzione sul territorio richiederà anche un massiccio e mirato intervento formativo, ulteriore alla formazione di base, al fine di adeguare le professionalità degli operatori contabili coinvolti alle competenze richieste dal cambiamento di sistema contabile.
Occorre, infine, considerare che la situazione di partenza degli Enti territoriali risulta alquanto eterogenea per quanto riguarda la dotazione di strutture dedicate alla gestione contabile: si va da amministrazioni molto grandi, come le Regioni, le province, le città metropolitane e i comuni con popolazione oltre i 100 mila abitanti, spesso dotate di adeguate risorse umane e strumentali, ad amministrazioni molto piccole, quali i comuni con popolazione tra i 5.000 e i 10.000 abitanti (oltre 1.110 comuni), che potrebbero verosimilmente trovarsi in una situazione di scarsità di mezzi e risorse.
Per quanto sopra esposto, si rende necessario un percorso di graduale implementazione della Riforma, con una fase di sperimentazione, guidata dalla Commissione Arconet, autorizzata dalla legge, in deroga all’ordinamento contabile vigente, progressivamente estesa all’intera platea degli enti interessati, che consentirà l’adozione a regime del nuovo sistema contabile a partire dal 2030.
Delfino & Partners affianca gli enti pubblici nell'attuazione della Riforma Contabile ACCRUAL