Controlli interni, occorre sviluppare contabilità analitica, indicatori, direttive
In un comunicato diffuso a margine della delibera 23/2019 in materia di referto sui controlli interni degli enti locali, la Corte dei Conti sezione Autonomie ha rilevato che "Dagli esiti del monitoraggio emerge un quadro dei controlli in continua evoluzione, che tradisce difficoltà operative ancora numerose e forti resistenze "culturali" nella loro applicazione. Diffusi ritardi di attuazione si rilevano soprattutto per l’assenza della contabilità analitica, l’inadeguatezza delle tecniche di campionamento, il carente ricorso ad alcuni indicatori e l’insufficienza di direttive".
I maggiori riscontri appaiono invece focalizzati, nell’ultimo periodo di osservazione, principalmente sugli aspetti legati all’elaborazione dei report ed alla conservazione degli equilibri finanziari, dove prevale, tuttavia, un atteggiamento ancora limitato ad una logica di adempimenti finalizzata all’osservanza dei vincoli di bilancio. L’esistenza di modelli attuativi molto eterogenei ha offerto l’occasione alla Corte dei conti per stimare quale sia il "rischio di controllo" risultante dalla capacità di ciascuna delle Amministrazioni locali di più grandi dimensioni di prevenire, individuare e correggere le irregolarità gestionali e gli errori contabili più significativi.
L’analisi, benché priva di specifici riscontri sul campo, propone agli enti la possibilità di trarre spunti di valutazione dal livello di funzionalità stimato dalla Corte in rapporto al proprio sistema di controlli interni ed a quello di enti simili, per introdurre gli opportuni correttivi e promuoverne il miglior funzionamento".