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Dal nuovo bilancio UE opportunità per gli enti locali con la nazionalizzazione dei fondi

Si è svolto nei giorni scorsi un interessante focus organizzato da IFEL sul Quadro finanziario pluriennale europeo per il periodo 2028-2034 e futuro delle politiche territoriali, che avrà riflessi anche per gli enti locali.

Secondo la Commissione il nuovo bilancio dell’Unione dovrà essere un policy-based budget, superando la tradizionale logica spending-based che ha caratterizzato i cicli precedenti. L’obiettivo è di ridurre la frammentazione e costruire un sistema di programmi finanziari più coerente e integrato, in grado di rafforzare la cooperazione europea in ambiti strategici quali competitività, sicurezza, transizione verde e digitale, decarbonizzazione, sostenibilità ambientale e coesione economica, sociale e territoriale. I programmi del futuro bilancio a lungo termine dell’UE dovranno essere concepiti come strumenti complementari e non sovrapponibili, mettendo in comune le risorse per sostenere con maggiore chiarezza le priorità politiche dell’Unione, sia all’interno che sul piano globale.

La Commissione europea propone una profonda razionalizzazione dei programmi dopo il 2027, secondo una logica di massima integrazione dei fondi europei attorno ad obiettivi condivisi. Partita dal 1991 con l’integrazione del QFP al bilancio annuale, la recente evoluzione della programmazione finanziaria prevede:- un QFP come progetto generale, che definisce risorse e priorità politiche (le rubriche);- un bilancio annuale come piano operativo, che dettaglia spese anno per anno e programma per programma (titoli di spesa);- la programmazione finanziaria come tabella di marcia interna, che guida la Commissione nella pianificazione pluriennale, collegando rubriche e programmi settoriali. Ad oggi risultano attivi 52 programmi e fondi inclusi nel bilancio ordinario dell’UE, cui si affiancano 8 strumenti speciali, gestiti al di fuori dei massimali di spesa del QFP. Nella tabella allegata alla comunicazione politica del 16 luglio 2025 [COM(2025) 570], la Commissione ha delineato uno schema orientativo della futura architettura, indicando 16 nuovi programmi principali, chiamati a sostituire gli attuali e corredati dalle relative dotazioni annuali per il periodo 2028–2034.

IFEL evidenzia come in un contesto internazionale segnato da cambiamenti rapidi e incertezza, le istituzioni europee siano chiamate a definire le linee strategiche per il futuro: dalla programmazione delle politiche di coesione al nuovo Quadro Finanziario Pluriennale 2028–2034, passando per la costruzione di una rinnovata Agenda Urbana europea. E’ ribadita la centralità delle autonomie locali nelle politiche di coesione e nelle nuove priorità dell’Unione: difesa, competitività, autonomia energetica. I governi territoriali sono le istituzioni più vicine ai luoghi dove le trasformazioni si generano e si consolidano. Le città – insieme ai piccoli e medi centri – rappresentano un’infrastruttura essenziale per lo sviluppo europeo. La loro rete può rafforzare la coesione e la competitività attraverso rigenerazione urbana, mobilità sostenibile, abitazioni accessibili, sicurezza e servizi sociali, in un equilibrio tra aree metropolitane e territori interni.

IFEL ha pubblicato anche una BUSSOLA di orientamento.