Danno all'immagine della Pubblica Amministrazione - novità giurisprudenziali
Una recente pronuncia della Corte dei Conti del Veneto amplia i confini della responsabilità per danno all'immagine della pubblica amministrazione, stabilendo che anche reati non specificamente commessi contro la PA possono ledere il prestigio e l'imparzialità dell'ente pubblico.
La sentenza n. 75 del 19 marzo 2025 della Corte dei Conti del Veneto segna un importante precedente nell'evoluzione giurisprudenziale del danno all'immagine della pubblica amministrazione, estendendo la configurabilità di tale responsabilità anche a reati che non rientrano tra quelli tipici dei pubblici ufficiali previsti dal Titolo II, Capo I del codice penale.
Il caso riguardava un tenente della Guardia di Finanza che aveva effettuato accessi abusivi alla banca dati dell'anagrafe tributaria per scopi personali, condotta che aveva portato alla sua condanna penale. La particolarità della vicenda risiede nel fatto che il reato contestato non apparteneva alla categoria tradizionale dei delitti contro la pubblica amministrazione, aprendo così nuovi scenari interpretativi sulla portata del danno all'immagine.
La decisione si inserisce nel solco dell'evoluzione normativa introdotta dal Nuovo Codice di Giustizia Contabile (art. 51 del d.lgs. 174/2016), che ha ridefinito i contenuti e i confini dell'azione per danno all'immagine, eliminando lo specifico riferimento ai delitti contro la pubblica amministrazione e consentendo così un'estensione della fattispecie a tutti i reati.
La Corte dei Conti ha chiarito che il danno all'immagine della pubblica amministrazione è configurabile ogni qualvolta la commissione di un reato, accertato con sentenza irrevocabile di condanna, leda il prestigio e l'imparzialità dell'ente. La lesione si manifesta in una duplice dimensione: nell'immagine di imparzialità e correttezza percepita dai consociati e nella fiducia dei cittadini nei confronti dell'amministrazione pubblica
Questa compromissione incide direttamente sulla capacità dell'ente di adempiere adeguatamente alle proprie funzioni istituzionali.
La decisione conferma inoltre l'orientamento secondo cui la responsabilità per danno all'immagine non si limita ai tradizionali reati contro la pubblica amministrazione, ma si estende a tutte quelle condotte che, pur configurando reati comuni, siano idonee a ledere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche quando commesse da soggetti che operano nell'ambito dell'amministrazione o in rapporto funzionale con essa.
Nel webinar in programma martedì 23 settembre 2025 approfondiremo - tra i vari temi - i più recenti indirizzi giurisprudenziali in tema di danno all'immagine.