Depuratori: forti criticità, ritardi nei lavori e infrazione europea
L'Autorità Nazionale Anticorruzione ha concluso con delibera del 23 giugno 2025 un'indagine conoscitiva che ha messo in luce gravi criticità nella realizzazione degli interventi per il superamento delle procedure di infrazione europea in materia di depurazione delle acque reflue. L'indagine, avviata nel gennaio 2024, ha evidenziato ritardi significativi e problematiche strutturali che ostacolano il raggiungimento degli obiettivi di conformità alle normative europee.
L'indagine Anac ha rivelato che sono stati spesi meno del 30% dei fondi disponibili, con un incremento delle procedure da 596 affidamenti nel 2023 a 661 nel 2024, per un valore complessivo di 652,3 milioni di euro.
L'indagine ha individuato diverse cause dei ritardi, tra cui lunghi tempi per l'ottenimento dei pareri ambientali, carenze progettuali che comportano riprogettazioni complete, e soprattutto una grave discontinuità amministrativa. Il documento evidenzia come "ogni rapporto convenzionale posto in essere dal CSU per il funzionamento della struttura decade al termine del suo mandato commissariale determinando il blocco delle attività nell'avvicendamento dei Commissari".
Per superare le criticità identificate, l'Autorità ha formulato specifiche raccomandazioni. In primo luogo, si raccomanda di "assicurare la continuità amministrativa del Commissario uscente eventualmente esplicitando, già nel decreto di nomina del nuovo Commissario, il mantenimento della pienezza dei poteri fino all'atto di nomina del successore". Questa indicazione trova fondamento nel principio costituzionale di buon andamento della Pubblica Amministrazione.
L'Anac raccomanda inoltre la stipula di "appositi protocolli di collaborazione con gli enti interessati dalle opere per il rilascio di pareri e nulla osta" e la necessità di effettuare "un generale screening delle progettazioni, già redatte o in corso di redazione, prima dell'avvio delle gare d'appalto per l'esecuzione dei lavori".
L'indagine Anac si conclude con un monito sulla necessità di un cambio di passo. Nonostante i poteri derogatori attribuiti al Commissario siano stati progressivamente rafforzati dal legislatore, "per il raggiungimento dell'obiettivo della messa in sicurezza ambientale degli agglomerati ancora non conformi, è imprescindibile la fattiva collaborazione di tutti gli Enti, statali e locali, a vario titolo coinvolti nella realizzazione delle opere".
La situazione descritta dall'Anac evidenzia come l'Italia continui a confrontarsi con significative difficoltà nel superamento delle procedure di infrazione europea in materia di depurazione, rendendo urgente l'implementazione delle misure correttive proposte dall'Autorità