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Differenza tra consulenza e appalto di servizi

La Corte dei Conti Emilia Romagna con delibera n. 89/2025 ha affrontato il delicato confine tra consulenza e appalti di servizio di ingegneria.

La corte dei Conti ha esaminato l'affidamento disposto dal Comune di Bologna mediante determinazione dirigenziale n. DD/2024/10941 del 26 luglio 2024, avente ad oggetto servizio di redazione di uno studio unitario relativo alle aree esterne al nord del distretto Ex scalo Ravone per la promozione del distretto in un'ottica di connessione e completamento dell'intero ambito territoriale finanziato dall'Unione Europea.

La Sezione accerta l'illegittimità del ricorso alla procedura dell'appalto di servizi, riconducibile invece ad un conferimento di incarico di collaborazione esterna e l'assenza dei presupposti legittimi previsti dall'art. 7, comma 6, del D. Lgs. n. 165/2001 (e precisamente: assenza del requisito dell'impossibilità di utilizzare personale interno; designazione di un professionista direttamente individuato nella determinazione dirigenziale, assenza di una previa procedura comparativa per la scelta del soggetto affidatario), oltre alla mancanza del parere dei Revisori dei conti del Comune di Bologna, reso obbligatorio dall'art. 1, c. 42, legge n. 311 del 2004.

Pertanto, invita Il Comune di Bologna a uniformarsi, in ipotesi di eventuali futuri incarichi, alle linee guida emanate con la delibera n. 135/2024/INPR ed ai principi ulteriormente specificati nella pronuncia che ci sono i parametri alla presenza dei quali l'atto di incarico può essere conferito all'esterno ai sensi della normativa vigente.