Donazioni alla PA, necessarie misure preventive anti-corruzione
Le donazioni di beni e prestazioni da parte di privati alle Pubbliche amministrazioni devono essere considerate processi a rischio corruttivo e richiedono specifiche misure di prevenzione. È quanto emerge dalle recenti indicazioni dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, che inquadra tali acquisizioni nell'ambito dei contratti pubblici disciplinati dal D.Lgs. 36/2023.
La necessità di presidiare questo settore deriva dal fatto che, come evidenziato dalla Cassazione penale n. 48312/2022, anche la semplice dazione o promessa di utilità in favore del pubblico ufficiale può integrare il reato di corruzione per l'esercizio della funzione, senza necessità di individuare uno specifico atto contrario ai doveri d'ufficio.
Come chiarito dal Consiglio di Stato n. 4244/2023, l'ANAC ha un ruolo fondamentale nel supportare le amministrazioni nell'individuazione dei rischi e nella predisposizione di misure organizzative preventive, la cui effettiva configurazione e attuazione è rimessa alle singole amministrazioni attraverso i Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione e Trasparenza.
Le misure suggerite dall'Autorità includono:
- L'adozione di un regolamento specifico che disciplini l'acquisizione di beni o prestazioni senza esborso di denaro, con particolare attenzione ai requisiti di ammissibilità e ai profili di conflitto d'interesse, da pubblicare nella sezione "Amministrazione trasparente";
- La predisposizione di atti convenzionali standardizzati che garantiscano trasparenza e parità di trattamento;
- La pubblicazione periodica di un prospetto delle liberalità ricevute;
- La pubblicazione preventiva di avvisi relativi alle esigenze di acquisizione di beni o prestazioni.
Come stabilito dall'art. 16 del D.Lgs. 36/2023, si configura conflitto di interessi quando un soggetto che interviene nella procedura ha un interesse finanziario, economico o personale che può minacciare la sua imparzialità e indipendenza.
La trasparenza delle procedure, come previsto dall'art. 28 del D.Lgs. 36/2023, deve essere garantita attraverso la pubblicazione di tutte le informazioni rilevanti nella sezione "Amministrazione trasparente", assicurando il collegamento con la Banca dati nazionale dei contratti pubblici.
L'obiettivo di queste misure è prevenire situazioni di potenziale corruzione e garantire che le donazioni rispondano effettivamente all'interesse pubblico, in linea con il principio della fiducia sancito dal nuovo Codice dei contratti pubblici, che richiede un'azione amministrativa legittima, trasparente e corretta.