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Emergenza sanitaria e responsabilità del ragioniere comunale

L’art. 153 comma 6 del Tuel evidenzia in modo chiaro che il regolamento di contabilità disciplina le segnalazioni obbligatorie dei fatti e delle valutazioni del responsabile finanziario al legale rappresentante dell'ente, al consiglio dell'ente nella persona del suo presidente, al segretario ed all'organo di revisione, nonché alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti ove si rilevi che la gestione delle entrate o delle spese correnti evidenzi il costituirsi di situazioni - non compensabili da maggiori entrate o minori spese - tali da pregiudicare gli equilibri del bilancio. In ogni caso la segnalazione è effettuata entro sette giorni dalla conoscenza dei fatti. Il consiglio provvede al riequilibrio a norma dell'articolo 193, entro trenta giorni dal ricevimento della segnalazione, anche su proposta della giunta.

Dunque, a seguito di una crisi senza precedenti, come quella attuale per l'effetto dell'emergenza sanitaria Covid 19, che si ripercuoterà in modo forte sulla competenza e sulla cassa 2020 e anni seguenti, il responsabile di ragioneria non può non intervenire.

La prima analisi riguarda l’accertato delle entrate correnti libere al 31 marzo 2020 e la proiezione degli accertamenti al 31.12.2020. Saltano subito agli occhi le minori entrate in conto competenza a Titolo III per violazione al codice della strada, parcheggi, bigliettazione su mostre e musei, sanzioni ambientali, sanzioni sul commercio, dividendi delle società partecipate (ritardati o ridotti / annullati), canoni patrimoniali, rette dei servizi a domanda individuale, le minori riscossioni sui fitti attivi, oltre che sulle entrate su cui si riduce la competenza. A Titolo I si registrano minori entrate di competenza e di cassa su Imposta di soggiorno, Tosap, Imposta di pubblicità e diritti pubbliche affissioni. A giugno l’accertamento per cassa dell’Imu porterà un forte minore accertamento e l’eventuale accertamento convenzionale per legge sarà un rimedio di forma ma non di sostanza. Se poi l’amministrazione pensa anche di prorogare la bollettazione della Tassa rifiuti, il Comune subirà un forte scossone e un sicuro disequilibrio di cassa, posto che le fatture per la raccolta, il trasporto, il recupero, lo smaltimento dei rifiuti, come il lavaggio strade si pagano tutti i mesi.

Anche gli oneri di urbanizzazione hanno finito di essere il salvagente per tutte le stagioni, visto l’andamento in picchiata delle concessioni edilizie. L’utilizzo in parte corrente degli oneri di urbanizzazione ha fatto il suo tempo e anche le norme del DL 18/2020 che consentono di utilizzare gli oneri per finanziare l’emergenza hanno poco effetto. Stessa cosa l’autorizzazione ad utilizzare avanzo libero, comunque dopo l’approvazione del rendiconto 2019 perché prima non esiste, per le spese correnti per l’emergenza, che sono non permanenti. Questa norma del DL 18/2020 appare inutile perché non dice nulla in più di quanto già non si sapesse dall’art. 187 Tuel.

Ma a fronte della sicura riduzione delle entrate correnti e di un altrettanto sicuro aumento di spesa corrente per il sociale e per l’emergenza, non certo compensato dalla riduzione di spesa corrente legata al cofinanziamento dei servizi a domanda individuale che non si erogano più (basti pensare alle mensa scolastica) la ragioneria non può stare ferma. Deve scrivere al Sindaco, alla Giunta, al Segretario, al Presidente del Consiglio comunale e ai Revisori, tenendosi pronta per eventuali segnalazioni alla Corte dei Conti, che in prima battuta sono da evitare.

La ragioneria deve far capire agli amministratori che la gestione finanziaria 2020 sarà diversa da tutte le altre e che le rinunce dovranno essere messe in gioco subito. Si rinuncerà alle manifestazioni estive, alla sagra del paese, ai contributi a enti associazioni e soggetti diversi. Si rinuncerà ad assunzioni di personale a tempo indeterminato ma anche determinato già previste. Poi certo la ragioneria dovrà anche accendere qualche lampadina su possibili riduzioni di spesa, ad esempio legati all’estinzione anticipata o alla rinegoziazione dei mutui. Si spera anche che il Governo abbia cura degli enti locali nell’emanando nuove Decreto legge ed accolga almeno parte delle utili richieste dell’Anci, quali la sospensione delle rate dei mutui 2020 mettendole in coda al piano di ammortamenti, l’utilizzo dell’avanzo destinato investimenti in parte corrente, l’aumento dei fondi a compensazione delle maggiori spese per l’emergenza.

La riduzione del Fondo crediti di dubbia esigibilità, pure caldeggiata dall’Anci, può essere più un male che un bene, perché il FCDE è più da aumentare che da ridurre, a parità di stanziamento. Oppure si fa variazione di bilancio e si riducono entrata e spesa corrente, laddove è possibile ovviamente, non certo sulle spese legate a contratti in essere.

Dietro l’angolo si vedono già almeno due delibere consiliari di salvaguardia equilibri ex art. 193 Tuel, quest’anno per nulla formali ma sostanziali. Salvaguardia equilibri che sarà da fare a maggio e a settembre, anziché una sola a luglio e che magari costringerà anche ad aumentare i tributi tardivamente.

L’anno prossimo, 2021, calerà l’addizionale Irpef e si consolideranno le riduzioni già citate in parte corrente.

Se il responsabile di ragioneria non interviene tempestivamente alzando il proprio grido – leggasi segnalazione obbligatoria ex art. 153 comma 6 Tuel – ne risponderà personalmente e non riuscirà a salvare il bilancio. Se gli amministratori non comprendono che quest’anno le manifestazioni, i contributi ed altra spese discrezionali devo essere ridotte al massimo incontreranno serie difficoltà.

I rimedi ci sono, ma vanno messi in campo subito