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Fumata nera sul rinnovo CCNL, eppure qualcosa si muove

Dopo la riunione di ieri 21 luglio, sono ancora distanti le parti per il rinnovo del contratto Funzioni locali 2022-2024.

Eppure qualcosa si muove, in vista del nuovo incontro del 9 settembre, anche le posizioni dei Sindacati sono diverse:


LA CGIL RILEVA
: Durante l’incontro è stato presentato un articolato che introduce alcune novità, tra cui la proposta scritta di inglobamento di solo il 30% dell’indennità di comparto.

Nella proposta di ARAN i piccoli passi avanti, così come la certezza dei tempi della contrattazione decentrata, non sono ancora sufficienti. Infatti non vi sono soluzioni adeguate — e in alcuni casi risultano peggiorative — come:

Le mancate soluzioni relative al sistema di classificazione:

  • l’inquadramento di tutte le educatrici e delle insegnanti nell’Area dei Funzionari e il mancato riconoscimento della reale equipollenza tra titoli, laurea e diplomi, a partire dagli anni necessari per il passaggio tra le aree;
  • il superamento dell’Area degli Operatori;
  • l’introduzione di un’Area delle Elevate Professionalità;

nonché la proposta peggiorativa sulla cumulabilità tra la maggiorazione del differenziale stipendiale che compensa la permanenza nell’area degli istruttori del personale educativo e scolastico e quella per lo svolgimento di attività per cui è richiesta l’iscrizione ad albi professionali.

Abbiamo riaffermato tutte le richieste contenute nella nostra piattaforma che non trovano attualmente soluzione nella proposta ARAN, evidenziando in particolare:

  • la necessità del riconoscimento del trattamento accessorio durante le ferie;
  • il nostro dissenso rispetto alla soluzione prospettata per il turno festivo infrasettimanale, che offre una risposta solo parziale, riconoscendo la festività a chi non è in turno ma non il riposo compensativo a chi lavora.

Permane una forte distanza sul tema delle risorse economiche. Anche con la proposta di inglobare il 30% dell’indennità di comparto nello stipendio, l’ARAN continua a proporre il “gioco delle tre carte”: toglie risorse dal trattamento accessorio per reinserirle nel trattamento fondamentale tagliando, inoltre, il fondo delle risorse decentrate in pari misura senza consentire il suo rifinanziamento.

Abbiamo attivato ogni tipo di interlocuzione per far comprendere che non è accettabile garantire, in nove anni, un importo inferiore a quello che sarebbe spettato alle lavoratrici e ai lavoratori per il triennio 2022-2024.

Abbiamo sottoposto alle controparti diverse soluzioni tecniche volte a coprire la perdita del potere d’acquisto del salario delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto nel triennio 2022-2024 a fronte di un’inflazione al 16%. Inoltre è necessario un fondo dedicato e finanziato per ridurre le distanze retributive tra i comparti pubblici attraverso l’adeguamento dell’indennità di comparto.

Ora la palla passa al Governo a cui spetta indicare come intenda risolvere il problema salariale per tornare a rendere attrattivo lavorare nelle amministrazioni locali oltre a garantire i servizi sul territorio attraverso un piano straordinario delle assunzioni

“Ribadiamo le nostre richieste per un adeguato e dignitoso rinnovo del Contratto 2022-24 delle Funzioni locali: aumentare lo stanziamento del 5,78%, fondi dedicati al riallineamento dell’indennità di comparto – risorse che devono essere previste dal governo –, sblocco totale dei tetti al salario accessorio, l’aggiunta alla contrattazione delle risorse stanziate e non spese del CCNL 2019-2021. Solo così sarà possibile garantire un contratto vero, degno e immediatamente esigibile”.

Lo scrive in una nota il Segretario generale Fp Cgil Federico Bozzanca, a seguito del tavolo di oggi all’Aran per la trattativa per il rinnovo del Ccnl 2022-24.


LA CISL RILEVA:

“Dopo 59 settimane di trattativa, 14 incontri ufficiali e una bozza contrattuale che contiene importanti novità economiche e normative, la decisione di CGIL e UIL di fermarsi e rinviare ancora l’intesa è una scelta grave e incomprensibile. Significa, nei fatti, spostare al 2026 l’erogazione degli arretrati e degli aumenti contrattuali. Infatti, l’unico incontro attualmente fissato è a settembre e, anche ipotizzando una firma in quel momento, occorreranno comunque diversi mesi per le verifiche tecniche e la certificazione della Corte dei Conti. Con questo rinvio, le lavoratrici e i lavoratori degli enti locali restano ancora una volta senza risposte”.

“Il testo presentato da Aran – spiega il Segretario Generale della CISL FP, Roberto Chierchia – contiene molte delle nostre proposte: l’obbligo di costituire i fondi decentrati, più flessibilità per le progressioni nei piccoli enti, tutele legali gratuite per chi subisce aggressioni, nuove regole sul lavoro festivo, un rafforzamento degli incrementi retributivi e delle basi contributive. È un lavoro negoziale serio, costruito con responsabilità in oltre un anno di confronto. Scegliere di non firmare, oggi, vuol dire buttare tutto questo al vento”.