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Il Decreto Scuola conferma l’integrazione delle spese per il servizio scuolabus

Il Consiglio dei Ministri, riunitosi giovedì 10 ottobre 2019, ha licenziato il decreto legge contenente norme sul reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e sull’abilitazione del personale docente - c.d. decreto scuola.
Tra le varie disposizioni, l'art. 3, comma 3 del decreto mette la parola fine sul tema della copertura finanziaria del servizio trasporto scolastico, che aveva creato preoccupazione anche tra i Comuni, soprattutto per quelli montani e di minore dimensione, a seguito della deliberazione della Corte dei Conti Piemonte n. n. 46/2019, la quale aveva escluso il servizio di trasposto scolastico dai servizi a domanda individuale e, conseguentemente, la possibilità per i comuni medesimi di agevolare le famiglie, ossia di applicare tariffe agevolate o di esonerare dal pagamento, ove necessario.
La norma contenuta nel decreto consente dunque ai Comuni, nell’ambito della propria autonomia e nel rispetto degli equilibri di bilancio, di poter assicurare l'erogazione del servizio definendo tariffe non più adeguate a copertura integrale del servizio, laddove la quota di partecipazione diretta dovuta dalle famiglie per l’accesso al servizio medesimo potrà essere, in ragione delle condizioni della famiglia e sulla base di delibera motivata, inferiore ai costi sostenuti dall’ente locale per l’erogazione del servizio, o anche nulla.


3. Fermo restando l’articolo 5 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 63, la quota di partecipazione diretta dovuta dalle famiglie per l’accesso ai servizi di trasporto degli alunni può essere, in ragione delle condizioni della famiglia e sulla base di delibera motivata, inferiore ai costi sostenuti dall’ente locale per l’erogazione del servizio, o anche nulla, purché sia rispettato l’equilibrio di bilancio di cui all’articolo 1, commi da 819 a 826, della legge 30 dicembre 2018, n. 145.