← Indietro

Il Presidente dell'Anci scrive al Premier. Quattro punti subito

Il Presidente dell’Anci Ing. De Caro ha scritto una lettera accorata al Presidente del Consiglio dei Ministri Prof. Conte, chiedendo subito quattro misure normative urgenti e lo sblocco della liquidità. In particolare:

a) Anticipo di liquidità, con versamento immediato nella casse comunali del fondo di solidarietà comunale e altre spettanze pagandole subito e per intero.

1. Destinare un miliardo per le spese di questo semestre con l’istituzione di un tavolo tecnico per concordare su come dimensionare e sostenere gli equilibri;

2. Liberare ulteriori quote di avanzo di amministrazione, estendendole agli enti in disavanzo;

3. Abbattere al 60 per cento l’obbligo di accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità che significa liberare risorse di spesa corrente per 5 miliardi di euro;

4. Estendere la sospensione delle rate dei mutui alla Cassa depositi e prestiti".

Ecco il testo della lettera del Presidente dell’Anci:

"La tenuta funzionale e organizzativa dei Comuni, sul piano operativo e, soprattutto, sul piano finanziario, è messa a dura prova dall’emergenza coronavirus. Maggiori oneri, entrate ridotte avranno un impatto sui nostri bilanci, approvati e in corso di approvazione. Un quadro che, non vi nascondo, allarma me e i miei colleghi: il Paese rischia il collasso dell’unica istituzione di prossimità sul territorio nazionale". Lo scrive il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. (la nota tecnica alla lettera)

"Abbiamo sostenuto le misure del governo contro la diffusione del virus e stiamo facendo l’impossibile per assicurare comunque, nonostante le restrizioni, servizi alla cittadinanza. Ma il decreto ‘Cura Italia’ non contiene quel che è indispensabile ai Comuni, settore in crisi, al pari dei settori economici più esposti alle conseguenze dell’emergenza. Vediamo diminuire già in queste settimane il nostro "fatturato": basti pensare alla crisi drammatica del trasporto pubblico locale". Un ‘fatturato’ dal quale dipendono i servizi ai cittadini.

Decaro, quindi, a nome dei sindaci ribadisce che non si può aspettare l’evolversi della crisi e avanza delle proposte già inviate al governo prima che si approvasse il ‘Cura Italia’, senza successo. "Ci serve liquidità: lo Stato anticipi il pagamento di Fsc (fondo di solidarietà comunale) e altre spettanze pagandole subito e per intero. Abbiamo poi elaborato quattro proposte normative indifferibili e indispensabili per la sopravvivenza del sistema: destinare un miliardo per le spese di questo semestre con l’istituzione di un tavolo tecnico per concordare su come dimensionare e sostenere gli equilibri; liberare ulteriori quote di avanzo di amministrazione, estendendole agli enti in disavanzo; abbattere al 60 per cento l’obbligo di accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità che significa liberare risorse di spesa corrente per 5 miliardi di euro; estendere la sospensione delle rate dei mutui alla Cassa depositi e prestiti".

Il presidente dell’Anci conclude la sua lettera a Conte e Gualtieri ricordando il grande senso di responsabilità e di leale collaborazione manifestato dai sindaci fin dal primo momento di questa emergenza. Quindi rivolge al governo un appello accorato: "Credetemi, la mia non è una rivendicazione corporativa ma un grido di allarme perché la crisi dei Comuni è già in atto e deve essere arginata subito. Non farlo esporrebbe l’intero Paese a rischi ancora maggiori in questo drammatico momento"