La Corte dei Conti commenta il DEF
La Corte dei Conti ha presentato una memoria sul Documento di Economia e Finanza 2020. Commentando il quadro macro economico, la Corte dei Conti ha rilevato:
"Il Documento offre una descrizione condivisibile degli inusitati sviluppi di fronte ai quali si trova l’economia e, quindi, del difficile ambiente nel quale si collocheranno le politiche pubbliche. Le stime che, in via eccezionale, limitano l’orizzonte di previsione al biennio 2020-21 (anziché al quadriennio 2020-23) e si riferiscono a un quadro macroeconomico unico (che non distingue quindi lo scenario tendenziale dal programmatico), indicano che il Pil reale registrerà una contrazione dell’8 per cento nell’anno in corso e un parziale rimbalzo (+4,7 per cento) nel 2021. Lo scarto rispetto alle previsioni della NADEF 2019 è naturalmente marcatissimo, commisurandosi, cumulativamente nel biennio, in oltre 5 punti percentuali. Si valuta altresì che la variazione annua del deflatore del Pil dovrebbe risultare pari all’1 per cento quest’anno e all’1,4 per cento nel 2021, tal che il Pil nominale si ridurrebbe del 7,1 per cento quest’anno e crescerebbe di più di 6 punti il prossimo. Nel complesso il quadro prospettato appare coerente con le ipotesi assunte circa l’intensità e il timing del ritorno alle attività nei settori attualmente "bloccati".
Secondo le stime presentate nel Documento, la recessione interesserebbe tutte le componenti della domanda aggregata con l’eccezione dei consumi pubblici. Il calo della spesa delle famiglie si commisurerebbe ad oltre il 7 per cento, mentre quello degli investimenti fissi lordi supererebbe il 12 per cento. L’impatto sulle esportazioni raggiungerebbe il 14,4 per cento, con parziale compensazione, per quel che concerne la bilancia dei pagamenti, da parte delle importazioni, le quali, reagendo alla flessione della domanda interna, si contrarrebbero anch’esse in misura consistente (13,0 per cento). Il contributo della variazione delle scorte alla recessione sarebbe pari a -0,7 punti.
Nel 2021 anche il rimbalzo, limitato, coinvolgerebbe, pur se con intensità diversa, la totalità delle componenti della domanda. Lo scenario prefigurato vede un mercato del lavoro fortemente segnato dalla crisi, con una crescita del tasso di disoccupazione dal 10 all’11,6 per cento nel 2020. Grazie al significativo rafforzamento delle politiche monetarie non convenzionali e al nuovo programma (PEPP) di acquisti di titoli della BCE, al quadro prospettato non si assocerebbero tensioni significative sui mercati finanziari con un tasso di interesse sui titoli a lungo termine dell’Italia pari all’1,4 per cento (dall’1,9 nel 2019 e 1,2 per cento nel 2020 secondo il DPB dello scorso autunno)".
Oltre al quadro macroeconomico, l’intervento della Corte dei Conti ha riguardato:
Le previsioni di finanza pubblica a legislazione vigente
Il quadro con nuove politiche
I saldi strutturali
Il debito
La politica delle entrate
La spesa di personale
La spesa per previdenza e assistenza
La spesa sanitaria