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Legittimo il licenziamento del dipendente che fa pause prolungate durante il servizio

La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 8707 del 2 aprile 2025, ha confermato la legittimità del licenziamento di un operatore ecologico che, durante l'orario di lavoro, effettuava frequenti e prolungate soste presso diversi bar, eccedendo significativamente i limiti temporali previsti per le pause dall'art. 8 del D.Lgs. n. 66/2003 e dal contratto di lavoro.

La vicenda riguarda un addetto al servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti urbani, licenziato dopo che controlli effettuati tramite GPS installati sui mezzi aziendali e verifiche di un'agenzia investigativa avevano documentato ripetuti episodi di pause prolungate presso pubblici esercizi, con particolare gravità in una giornata in cui il lavoratore, terminato il servizio con largo anticipo, aveva trascorso il resto del turno in un bar per poi rientrare in cantiere e compilare il foglio presenze indicando l'orario finale previsto.

La Suprema Corte ha ribadito che i controlli datoriali tramite agenzia investigativa sono legittimi quando non riguardano l'adempimento della prestazione lavorativa in sé, ma sono finalizzati ad accertare comportamenti illeciti del dipendente potenzialmente lesivi del patrimonio aziendale, inteso in senso ampio come comprensivo non solo dei beni materiali ma anche dell'immagine e della reputazione dell'azienda presso il pubblico.

Nel caso specifico, la Cassazione ha evidenziato come le condotte contestate al lavoratore fossero particolarmente gravi in quanto:

- eccedevano significativamente e reiteratamente i limiti delle pause consentite

- si accompagnavano a comportamenti fraudolenti volti a dissimulare l'inadempimento

- erano suscettibili di danneggiare l'immagine dell'azienda, considerati gli obblighi assunti nei confronti del committente per il regolare e diligente svolgimento del servizio pubblico di raccolta rifiuti

- si inserivano in un contesto di precedenti provvedimenti disciplinari per analoghe mancanze

La sentenza si inserisce in un consolidato orientamento giurisprudenziale, come confermato anche dalla recente ordinanza n. 22472/2024, secondo cui costituisce giusta causa di licenziamento la reiterata condotta del lavoratore che, durante l'orario di servizio, si allontani ripetutamente dal posto di lavoro effettuando pause prolungate non autorizzate, in quanto tale comportamento integra una grave violazione dei doveri di correttezza nell'esecuzione del rapporto di lavoro, lesiva in modo irrimediabile del vincolo fiduciario, specialmente se posta in essere nell'ambito di un servizio pubblico essenziale.