Piano dei conti Accrual multidimensionale
La Ragioneria Generale dello Stato evidenzia nelle sue note relative alla Riforma contabile ACCRUAL l'importanza della corretta impostazione del piano dei conti per il funzionamento del di sistema di contabilità economico-patrimoniale. Consiste in un elenco di conti con i quali si registrano, con il metodo della partita doppia, le variazioni numerarie (debiti, crediti, liquidità) ed economiche (ricavi/proventi, costi/oneri) intercorse durante la gestione.
Le principali caratteristiche dei conti economico-patrimoniali:
- sono conti bisezionali (DARE, AVERE), movimentati in registrazioni antitetiche e bilanciate secondo i principi di base (o “postulati”) della partita doppia. La differenza tra importo iscritto in DARE e importo iscritto in AVERE prende il nome di “saldo” del conto ed è relativo alla sezione di importo più elevato;
- si distinguono in base al tipo di informazioni che accolgono (numerari, economici, di patrimonio netto);
- sono divisi in sezioni (attivo, passivo, ricavi/proventi e costi/oneri) e definiti, di regola, sulla base della natura delle operazioni, anche se è possibile utilizzare criteri distintivi ulteriori in ragione di specifiche esigenze informative, come si dirà più avanti;
- sono, di regola, organizzati in una gerarchia multilivello (generalmente si va dai 3 ai 6 livelli, ma non esiste una regola fissa) sulla base della natura delle operazioni;
- sono collegati alla struttura degli schemi di bilancio (conto economico, stato patrimoniale) dove confluiscono, a fine anno, i rispettivi saldi attraverso le operazioni di chiusura contabile.
Come noto, il quadro contabile del settore pubblico italiano resta caratterizzato da un significativo grado di eterogeneità, con la convivenza di diversi modelli di riferimento per la contabilità e il bilancio . A diversi modelli contabili corrispondono, peraltro, diversi piani dei conti economico- patrimoniali.
A parte le amministrazioni pubbliche in forma societaria, che adottano la contabilità delle imprese (contabilità civilistica), la contabilità di tipo economico-patrimoniale risulta presente nel settore pubblico in varie forme, in alcuni casi da sola, avendo sostituito la tradizionale contabilità finanziaria (Sanità, Camere di commercio, Università, alcune agenzie statali e regionali), in altri casi in aggiunta o in affiancamento a questa, dando luogo alla cosiddetta contabilità integrata (Regioni, Enti locali, Ministeri, Enti pubblici non territoriali che hanno mantenuto la contabilità finanziaria).
Il Piano dei conti economico-patrimoniale rappresenta, nella sua accezione canonica, solo una delle possibili dimensioni (o “viste”) informative, generalmente finalizzata a soddisfare esigenze conoscitive di carattere generale. Esistono, tuttavia, dimensioni conoscitive specifiche che può essere importante soddisfare tramite il sistema dei conti, fra cui, a titolo esemplificativo e non esaustivo:
- l’articolazione organizzativa dell’ente (centri di costo, centri di responsabilità);
- la classificazione funzionale della spesa secondo la nomenclatura internazionale (classificazione COFOG);
- la classificazione della spesa per programmi, progetti, prodotti/servizi;
- altre classificazioni proprie del bilancio autorizzatorio (classificazione per natura di entrate e spese del bilancio autorizzatorio, capitoli, etc.);
- la distribuzione geografica della spesa o dell’entrata;
- la fonte di finanziamento
- le norme di riferimento delle spese e delle entrate;
- il collegamento con le classificazioni internazionali a base statistico-economica (Government Finance Statistics Manual - GFSM – del Fondo Monetario Internazionale; Sistema Europeo dei Conti – SEC2010)
L’insieme delle informazioni codificate, che rappresentano le diverse viste informative in grado di alimentare prospettazioni coerenti, è detto “piano dei conti multidimensionale”, ed è tipico di un sistema contabile evoluto. Le linee guida pubblicate, alcuni anni fa, dal fondo Monetario Internazionale fanno esplicito riferimento proprio al concetto di piano dei conti multidimensionale del settore pubblico, nell’ambito del quale viene enucleata la dimensione (o il segmento) denominata “Economic (or Natural account) classification” relativa all’elenco dei conti che attengono strettamente alla contabilità generale di tipo economico-patrimoniale, che soddisfa finalità conoscitive generali.
Ciascun segmento di un piano dei conti multidimensionale può ospitare una o più classificazioni relative alla stessa vista informativa. Il piano di conti multidimensionale, nel suo insieme, supporta i seguenti processi:
- formulazione, esecuzione e rendicontazione del bilancio autorizzatorio;
- elaborazione dei prospetti di bilancio di fine esercizio di tipo economico-patrimoniale (financial statements);
- contabilità analitica e controllo interno di gestione;
- pianificazione e gestione dei flussi di cassa, degli acquisti e del patrimonio;
- elaborazione di report di tipo statistico-economico;
- accountability e rendicontazione verso la collettività e verso organismi esterni di controllo e sorveglianza.
Non esiste un modello standard di riferimento per definire il numero ed il contenuto informativo dei diversi segmenti che compongono un piano dei conti multidimensionale, in quanto questi segmenti dipendono dalle esigenze informative e dalle regole contabili e di bilancio adottati dai singoli Stati. All’interno dello stesso Paese, inoltre, il contenuto delle informazioni che popolano alcuni dei segmenti del piano dei conti multidimensionale non è “normalizzabile”, ossia non si può definirne un contenuto standard uguale per tutti gli enti, in quanto tali segmenti riflettono le caratteristiche del singolo ente che produce i documenti di bilancio. Ogni ente, infatti, ha la propria articolazione organizzativa, i propri specifici programmi o progetti, le proprie fonti di finanziamento, la propria collocazione territoriale ed ambito geografico di azione, mentre ai fini del consolidamento è fondamentale definire un contenuto minimo uniforme per i conti economico-patrimoniali utilizzati da tutti gli enti del settore oggetto di consolidamento e monitoraggio.
Il Piano dei conti multidimensionale della Riforma 1.15 del PNRR è stato definito prevedendo, per segmento (dimensione) dei conti economico-patrimoniali, un contenuto “base”, valido per tutte le entità del settore pubblico italiano, necessario per produrre gli schemi di bilancio in coerenza con il quadro concettuale e con i principi contabili ITAS; a questo, si aggiunge un segmento tipo conoscitivo-statistico, contenente le voci di maggior dettaglio necessarie ai fini del monitoraggio e del consolidamento dei dati di finanza pubblica e per l’elaborazione dei conti nazionali secondo le regole del Sistema Europeo dei conti (SEC2010). Per gli altri segmenti o dimensioni del Piano dei conti multidimensionale sarà sufficiente definire i requisiti e i criteri di base per il loro popolamento da parte dei singoli enti.