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Rilevazione e ristoro delle minori entrate comunali

Il Decreto legge "Aprile", o meglio la manovra bis da 55 miliardi, slitta alla settimana prossima, ma sembra contenere quello che Comuni, Province, Città Metropolitane si aspettano, ovvero un consistente ristoro da 3,5 miliardi per compensare le minori entrate derivanti sia dall’andamento fisiologico dell’economia post emergenza Covid sia dalle minori entrate conseguenti a provvedimenti normativi.

E’ quasi certo, infatti, che la Tassa o il Canone per l’occupazione del suolo pubblico (nulla è previsto per il sottosuolo) sia esentato ope legis per dare modo a bar e ristoranti di utilizzare gli spazi all’aperto senza sostenere l’onere; quindi i Comuni riceveranno un trasferimento in compensazione delle minori entrate.

Ieri sera è stata considerata anche l’ipotesi slittamento IMU, ma difficilmente sarà disposto un rinvio per legge della scadenza di giugno; sarà invece previsto che i Comuni possano autonomamente con delibera di Consiglio, fare slittare in avanti il tributo immobiliare, in sintonia con gli equilibri di bilancio. Non sarà invece possibile per i Comuni fare slittare la scadenza relativa alla quota di IMU categoria D, il cui gettito ad aliquota base va allo Stato.

Per il maxi trasferimento a ristoro sulle minori entrate locali è previsto uno stanziamento pari a 3 miliardi per i Comuni e a 500 milioni per le Province e le Città metropolitane. Il 30% di tale fondo sarà erogato agli enti locali entro il 31 maggio in proporzione alle entrate proprie. Il restante 70% sarà invece erogato entro il 10 luglio in base ad una precisa rilevazione delle effettive minori entrate di Comuni, Province, Città metropolitane per effetto del Covid. Il tavolo di monitoraggio istituito presso il MEF al fine di tale rilevazione ha già rilevato un andamento diverso tra i Comuni in riferimento alle minori entrate subite per effetto dell'emergenza in corso. Quindi il trasferimento a ristoro sarà effettuato per il 70% proprio a vantaggio di chi è stato maggiormente penalizzato.

Nel DL manovra bis sarà presente anche una anticipazione di liquidità simile a quello del famoso DL 35/2013, con vincolo sull’utilizzo per il pagamento immediato dei debiti commerciali scaduti.

In materia di rinegoziazione mutui, su cui la Cassa Depositi e Prestiti ha già avviato una massiccia operazione (Circolare 1300) saranno disposte due deroghe procedurali, ovvero: 1) la possibilità per gli enti in esercizio provvisorio di aderire ugualmente alla rinegoziazione; 2) l’adesione all’operazione mediante delibera di Giunta anziché di Consiglio