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Rinnovo CCNL Funzioni locali, la prossima tappa è il 9 settembre

Dopo le tensioni dell’ultima riunione (come nelle precedenti) del 21 luglio scorso, ARAN e Sindacati si rivedranno attorno a un tavolo il giorno 9 settembre prossimo.

Queste le ultime dichiarazioni del Presidente di ARAN dott. Naddeo pubblicate in un post istituzionale di ARAN su X:

L’ARAN ha presentato una nuova bozza del Contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto delle Funzioni locali relativo al triennio 2022-2024. Il testo incorpora importanti innovazioni normative, molte delle quali richieste dai sindacati e già adottate in altri comparti della pubblica amministrazione. La prossima riunione concordata tra Aran e sindacati è fissata al 9 settembre, con l’obiettivo di superare lo stallo e provare a giungere alla firma per una trattativa durata più di un anno. Se non si chiude a settembre il contratto definitivo arriverà nel 2026 ed è un paradosso visto che ci sono già le risorse per il prossimo contratto 2025-2027 che prevede ulteriori incrementi pari a circa 150 euro. Considerato che abbiamo chiuso il contratto precedente il 16 novembre 2022, si potrebbero avere tre contratti nell’arco di quattro anni. Situazione mai verificata nel pubblico impiego.

Nel nuovo testo condiviso oggi con i sindacati - sottolinea Naddeo - ci siamo impegnati a introdurre non solo alcune innovazioni già presenti negli ultimi contratti di altri comparti, come il buono pasto durante il lavoro agile, la settimana corta e le norme sull’age management, ma anche nuovi interventi su progressioni orizzontali e verticali, con la proroga di un anno della deroga al possesso del titolo di studio.

Dal punto di vista economico, la novità principale riguarda l'inserimento nello stipendio tabellare di parte della cosiddetta “indennità di comparto”. “Abbiamo previsto che una parte di questa indennità, pari al 30%, venga inserita nello stipendio tabellare – aggiunge il presidente Aran - determinando un incremento reale in busta paga. È vero che si tratta di risorse già a disposizione dei dipendenti, ma questa operazione, oltre ad aumentare la liquidità, produce effetti positivi sul piano previdenziale e sul trattamento di fine rapporto, cosa che l’indennità, di per sé, non garantisce.

Tuttavia, il confronto con le organizzazioni sindacali resta aperto. Le posizioni restano diversificate: Cgil e Uil continuano a chiedere risorse aggiuntive, mentre Cisl e Csa si sono dimostrate più disponibili a discutere nel merito dei contenuti contrattuali, osserva Naddeo.

Riguardo al nodo risorse, il presidente dell’Aran sottolinea che continuare a discutere di risorse aggiuntive sposta il confronto su un altro tavolo, quello politico. La posizione del Governo, ribadita più volte, è che non vi sia la possibilità di nuovi stanziamenti per questo rinnovo, tenuto conto che nella legge di bilancio sono già previste risorse per il triennio 2025-2027.