Riscossione degli enti locali, ipotesi di cambiamento
Il Ministro Economia e Finanze On. Giorgetti, nell’Audizione del 9 luglio scorso in Commissione Parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, ha evidenziato che per una maggiore autonomia e sostenibilità finanziaria, è oggi fondamentale aumentare e migliorare la capacità di riscossione degli enti locali.
Un'efficace gestione del recupero dei crediti tributari non solo allevierebbe la pressione finanziaria sulle autonomie territoriali, ma contribuirebbe anche a una più equa distribuzione delle risorse, rafforzando la capacità di rispondere alle esigenze dei cittadini. La ridefinizione della riscossione degli enti locali, inoltre, si inserirebbe nell’ambito della riforma complessiva della riscossione avviata in attuazione della legge di riforma del sistema fiscale, con il decreto legislativo n.110 del 2024, finalizzata alla definizione di un sistema certo dei crediti esigibili e di procedure ben delineate per la loro riscossione.
Se ben articolato nelle tre fasi della riscossione spontanea, dell’attività di accertamento e della riscossione coattiva, il sistema di riscossione potrebbe assicurare il regolare adempimento da parte dei contribuenti e attivare strumenti accertativi e coercitivi per il recupero delle somme dovute in caso di inadempienza.
Migliorare l'efficacia di ciascuna fase della riscossione e la loro interazione assicurerebbe inoltre l’afflusso delle risorse finanziarie necessarie per fornire i servizi ai cittadini, minimizzando le entrate accertate ma non riscosse e potenziando la capacità di emersione delle basi imponibili non dichiarate. Questo consentirebbe in futuro di accrescere gli spazi fiscali degli enti, con ricadute positive sulla programmazione economico-finanziaria e sull’equità del prelievo.
In tale prospettiva, la riscossione coattiva assume un ruolo strategico non solo come meccanismo di ultima istanza, ma anche come leva essenziale per garantire l'efficacia complessiva dell'intero ciclo di riscossione delle entrate.
Come rilevato recentemente dall’Anci, la quota comunale del complesso del magazzino ruoli dell’Agenzia delle Entrate Riscossione è pari a 25 miliardi di euro, di cui circa 6 miliardi esigibili. Tali risorse, inoltre, sono distribuite in modo non uniforme sul territorio nazionale: con valori maggiori concentrati in alcune regioni, in alcune grandi città e nei comuni medio-piccoli soprattutto delle regioni del Centro-Sud.
Dal punto di vista organizzativo, è importante sottolineare che la maggior parte degli enti locali gestisce direttamente sia la riscossione ordinaria sia l’attività di accertamento. Tuttavia, per quanto riguarda la riscossione coattiva, la maggior parte dei Comuni si avvale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (ADER) e dei concessionari iscritti all’apposito albo.
Nonostante l'affidamento ad ADER possa risultare vantaggioso per i comuni, soprattutto per quelli di minori dimensioni, grazie alle economie di scala e agli strumenti, anche informatici, potenzialmente più efficaci di cui ADER dispone, non si osserva negli anni un incremento significativo della riscossione attribuibile all’utilizzo di ADER.
Per rendere più efficienti i meccanismi di gestione delle attività di recupero, due differenti strategie di intervento normativo, non necessariamente alternative, sono possibili.
In primo luogo, le attività dei riscossori privati possono essere incentivate e rafforzate. Questa strategia è già in parte perseguita all’interno dello schema di decreto delegato, attraverso la razionalizzazione della disciplina relativa all’albo dei riscossori. La recente modifica introdotta, che riguarda la vigilanza sui soggetti iscritti nell’albo per l’accertamento e la riscossione delle entrate delle regioni e degli enti locali, introduce una riforma integrale e innovativa dell’attuale disciplina, superando la logica del controllo meramente successivo e repressivo. Definisce una logica basata su un’attività di indirizzo degli enti territoriali, per un corretto affidamento a soggetti esterni dell’attività di riscossione delle proprie entrate, anche attraverso l’individuazione di contenuti minimi degli atti che regolano la concessione del servizio.
Guardando alla riforma più complessiva, è necessario riconoscere che la riscossione delle entrate locali, per le sue caratteristiche specifiche, richiede strategie e strumenti dedicati.
La peculiarità della riscossione delle entrate degli enti locali risiede nell’elevata frammentarietà dei carichi e nella modesta entità degli importi da recuperare, nella maggior parte dei casi. Questo rende particolarmente complessa l’organizzazione dell’attività di recupero, che spesso si rivela anche diseconomica sia per gli enti locali sia per gli attuali riscossori. Di conseguenza, è più conveniente per i soggetti addetti alla riscossione concentrarsi su tipologie di entrate e procedimenti con maggiore certezza, evitando di intervenire nelle aree di recupero particolarmente problematiche.
Per affrontare queste sfide, è fondamentale un riequilibrio strategico dell'operato dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (ADER), anche valutando un nuovo ente di riscossione dedicato esclusivamente alla gestione e al recupero dei tributi locali, con personale specializzato in questa materia.
Il nuovo ente potrebbe beneficiare delle economie di scala presenti a livello nazionale, utilizzando il patrimonio informativo a disposizione dell’Agenzia delle Entrate e rafforzando l’interoperabilità delle banche dati. È essenziale che questo nuovo soggetto sia integrato sinergicamente con l’attuale struttura di ADER, per poter trarre beneficio dalle esperienze finora maturate. Inoltre, lavorerà in stretto collegamento con partner tecnologici quali Sogei e PagoPA, per garantire un'integrazione efficace dei processi e delle banche dati esistenti.
Il nuovo ente dovrebbe disporre di una struttura informatica avanzata, capace di integrare e incrociare le informazioni necessarie per la determinazione delle posizioni debitorie e per il monitoraggio dei soggetti incaricati delle attività operative.
Occorre rilevare che ANCI ha espresso parere negativo sulla proposta del Ministro di creare un nuovo soggetto pubblico incaricato della riscossione delle entrate enti locali. Ma i lavori proseguono.