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I comuni possono istituire l’imposta di soggiorno, a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul loro territorio, secondo criteri di gradualità in proporzione al prezzo, sino ad un massimo di cinque euro per notte di soggiorno (art. 4, comma 1, d.lgs. 23/2011).

Tale istituzione deve avvenire mediante deliberazione del Consiglio comunale, con la quale deve essere anche approvato il regolamento comunale disciplinante l’imposta, redatto, in osservanza dell’articolo 52 d.lgs. 446/1997. Con tale regolamento, il comune disciplinerà il presupposto dell’imposta; i soggetti passivi; le modalità di applicazione dell’imposta ed anche le esenzioni e le riduzioni per particolari fattispecie o per determinati periodi di tempo.

Tuttavia, come espressamente richiesto dal legislatore all’art. 4, comma 3, d.lgs. 23/2011, prima di procedere con l’istituzione dell’imposta, l’Ente ha l’obbligo di sentire le associazioni maggiormente rappresentative dei titolari delle strutture ricettive.

Con la scheda informativa n. 11/2025, pubblicata in data odierna, proponiamo un approfondimento sul tema dell’Imposta di Soggiorno e dell’impatto che ha sui Comuni e sugli altri soggetti coinvolti.

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