Tardivo riconoscimento di debito fuori bilancio è causa di danno erariale
La Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale della Basilicata ha emesso sentenza di condanna, con provvedimento 6/2020, nei confronti di un Sindaco e responsabile ufficio tecnico di Comune, reo di aver provveduto con troppa lentezza alla regolarizzazione contabile di spese prive di copertura finanziaria, e quindi di aver prodotto danno erariale all’ente per l’insorgere di oneri accessori evitabili con altro comportamento.
I magistrati rilevano che "ben avrebbe potuto l’amministrazione locale avvalersi, a tempo debito, dello strumento del cosiddetto "riconoscimento di debito" in tutte quelle circostanze in cui si fosse proceduto a disporre una prestazione irregolarmente ordinata, (per l'impossibilità di avvalersi delle ordinarie procedure contabili) e al solo scopo di non aggravare ulteriormente gli equilibri finanziari di bilancio, tanto di competenza che di cassa.
Tale strumento, pur non potendosi, in assoluto, considerare, in quanto tale, espressione di scelte gestionali rigorose e pur tenendo conto del suo carattere eccezionale, avrebbe potuto ritenersi conforme a legge, (qualora assunto con tempestività ed in presenza di un'effettiva e comprovata utilità delle prestazioni ricevute e giammai come modalità ordinaria di adempimento di obbligazioni assunte dall'ente locale) in chiave di regolarizzazione dell'impegno contabile assunto, utile ad evitare l’aggravio delle spese, poi invece realizzato.
Per la copertura dei debiti fuori bilancio riconoscibili, possono essere utilizzate per l'anno in corso, secondo un piano di rateizzazione convenuto con i creditori, tutte le entrate e le disponibilità, ad eccezione di quelle provenienti dall'assunzione di prestiti e di quelle aventi specifica destinazione per legge, nonché i proventi derivanti dall'alienazione di beni patrimoniali disponibili e, beninteso, solo per sanare vizi contabili, ovverossia impegni di spesa assunti senza copertura contabile e non anche per i vizi formali e sostanziali"