TARI, Anci critica la delibera 158/2020 di Arera
Con Delibera n° 102/2020/R/rif del 26 marzo 2020, recante "Richiesta di informazioni per l’adozione di provvedimenti urgenti nel settore di gestione del ciclo integrato dei rifiuti, anche differenziati, urbani e assimilati, alla luce dell’emergenza da COVID-19" ARERA ha anticipato l’intenzione di adottare provvedimenti urgenti di regolazione al fine di mitigare gli effetti derivanti dalla situazione emergenziale sull’equilibrio economico e finanziario del servizio di gestione dei rifiuti.
Successivamente, con Segnalazione n° 136/2020/I/com del 23 aprile 2020, ARERA preannunciava l’adozione di ulteriori urgenti misure regolatorie nel settore rifiuti per la mitigazione degli effetti derivanti dall’attuale emergenza epidemiologica sull’utenza (domestica e non domestica), tenendo conto, per quanto riguarda le utenze non domestiche, in ossequio al principio "chi inquina paga", dei periodi di sospensione dell’attività disposti con i recenti provvedimenti governativi e con gli altri atti adottati dalle autorità competenti.
Tale intenzione si è recentemente concretizzata con l’emanazione della Delibera ARERA 158/2020/R/rif del 05 maggio 2020 – "Adozione di misure urgenti a tutela delle utenze del servizio di gestione integrata dei rifiuti, anche differenziati, urbani ed assimilati, alla luce dell’emergenza da COVID-19", attraverso la quale l’Autorità è intervenuta con l’intenzione di regolare le modalità per il riconoscimento sul territorio nazionale di riduzioni tariffarie e agevolazioni rivolte alle utenze maggiormente colpite.
Secondo ANCI, senza entrare nel merito degli aspetti tecnici della delibera, risulta opportuno evidenziare una serie di criticità che rendono inapplicabile il contenuto della stessa, nei modi e nei tempi previsti