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Illegittimo il frazionamento degli incarichi di progettazione per interventi di messa in sicurezza del territorio

L'Autorità Nazionale Anticorruzione ha recentemente contestato l'operato di un Comune in relazione all'affidamento di servizi di progettazione per interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico.
Con la delibera n. 133 del 2 aprile 2025, l'ANAC ha rilevato diverse criticità nell'operato dell'amministrazione comunale, che aveva suddiviso la progettazione in tre distinti incarichi: due affidati direttamente e uno mediante procedura negoziata.
L'Autorità ha evidenziato come tale frazionamento sia stato operato artificiosamente, in violazione dell'art. 14, comma 6 del d.lgs. 36/2023, senza che sussistessero reali esigenze tecniche che giustificassero la suddivisione. La parcellizzazione degli incarichi ha permesso di mantenersi sotto le soglie previste per gli affidamenti diretti (140.000 euro) e per le procedure negoziate, eludendo l'applicazione delle procedure ordinarie che sarebbero state necessarie considerando il valore complessivo delle progettazioni, superiore alla soglia comunitaria.
Particolarmente critica è stata giudicata anche la carenza della documentazione posta a base delle procedure di affidamento. L'ANAC ha rilevato la mancata redazione del Documento di Indirizzo alla Progettazione (DIP), documento fondamentale previsto dall'art. 41 del nuovo Codice dei contratti pubblici, la cui assenza compromette sia la corretta stima dei corrispettivi che la possibilità per gli operatori economici di formulare offerte consapevoli.
Ulteriori rilievi hanno riguardato le modalità di verifica dei requisiti degli affidatari, risultate incomplete e non conformi alle previsioni dell'art. 17, comma 5 del d.lgs. 36/2023, che richiede l'accertamento del possesso dei requisiti prima dell'aggiudicazione.
L'Autorità ha sottolineato come, specialmente negli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, sia necessaria una visione unitaria del fenomeno per garantire una progettazione completa e funzionale. Il frazionamento, oltre a violare le norme sugli appalti pubblici, rischia di compromettere l'efficacia degli interventi finanziati e comporta un ingiustificato aggravio di costi per la pubblica amministrazione.
La delibera si inserisce nel solco di precedenti pronunciamenti dell'ANAC sul tema, confermando la necessità di dare priorità all'affidamento complessivo e congiunto della progettazione quando si tratta di interventi unitari, evitando parcellizzazioni che possano compromettere l'efficacia dell'azione amministrativa e la corretta allocazione delle risorse pubbliche.