Inconferibilità degli incarichi: ANAC chiede modifiche urgenti
L'Autorità Nazionale Anticorruzione ha emanato un nuovo atto di segnalazione a Governo e Parlamento evidenziando la necessità di un intervento normativo urgente in materia di inconferibilità degli incarichi presso enti pubblici e società controllate.
La richiesta nasce a seguito dell'abrogazione dell'art. 7 comma 2 del d.lgs. 39/2013 operata dal decreto Milleproroghe 2025 (D.L. 202/2024 convertito con L. 15/2025), che ha eliminato le ipotesi di inconferibilità per incarichi di livello locale. Tale abrogazione è intervenuta dopo la sentenza della Corte Costituzionale n. 98/2024 che aveva dichiarato l'illegittimità costituzionale della norma nella parte relativa agli incarichi in provenienza da enti di diritto privato in controllo pubblico.
L'ANAC evidenzia come l'abrogazione totale del comma 2 abbia creato un preoccupante vuoto di tutela per le funzioni amministrative di livello locale, che risultano ora ingiustificatamente esposte al rischio di condizionamenti esterni. Come sottolineato nella segnalazione, la rimozione dei divieti posti a garanzia dell'attività amministrativa più prossima al cittadino rischia di ripercuotersi negativamente sull'erogazione dei servizi essenziali.
L'Autorità ricorda che l'art. 7 comma 2 rappresentava la norma di maggiore applicazione sia nell'esercizio della funzione consultiva che di vigilanza, a dimostrazione della frequenza del fenomeno del passaggio da incarichi politici locali a cariche presso enti pubblici o in controllo pubblico. Come evidenziato dal Consiglio di Stato, la norma era fondamentale per garantire i principi costituzionali di imparzialità e buon andamento.
L'ANAC propone quindi di ripristinare i divieti contemplati dal previgente art. 7 comma 2, limitandone però l'ambito soggettivo di applicazione alle sole cariche in organi di indirizzo politico, in linea con quanto già proposto nell'Atto di segnalazione n. 2 del 10 luglio 2024 e tenendo conto del vizio rilevato dalla Corte Costituzionale.
Contestualmente, l'Autorità segnala l'urgenza di modificare anche il comma 1 dell'art. 7, eliminando quale presupposto dell'inconferibilità lo svolgimento di incarichi di amministratore presso enti di diritto privato in controllo pubblico. In attesa di tale modifica, l'ANAC ha comunicato che procederà a riattivare i procedimenti di vigilanza sospesi relativamente alle fattispecie contemplate dal comma 1, ultima parte, lett. d).
La segnalazione si conclude con una proposta di emendamento complessivo dell'art. 7 che mira a ripristinare un equilibrato sistema di prevenzione dei conflitti di interesse, nel rispetto dei principi costituzionali e delle indicazioni della Corte Costituzionale.