← Indietro

Terzo monitoraggio trimestrale sui flussi di cassa

Gli enti pubblici devono aggiornare il piano annuale dei flussi di cassa - di cui DL 155/2024 art. 6 comma 1 - al 30 settembre 2025, in base alla risultanze effettive e alle variaizoni di bilancio e di peg effettuate nel terzo trimestre 2025. Occorre inoltre aggiornare la previsione del quarto e ultimo trimestre 2025.

Il questionario Corte Conti Autonomie al bilancio di previsione 2025-2027 contiene una specifica sezione dedicata alla cassa, da sempre indagata dalle Sezioni, ma che, dall’esercizio 2025 assume un maggior rilievo in considerazione delle novità normative intervenute.

Allo scopo di rafforzare le misure per la riduzione dei tempi di pagamento in attuazione della milestone M1C1-72 bis del Piano nazionale di ripresa e resilienza, la Corte Conti ha ritenuto di rafforzare il momento programmatorio delle previsioni dei flussi di cassa, aumentandone l’attendibilità attraverso la parametrazione delle previsioni ai dati Siope recanti le riscossioni ed i pagamenti ivi registrati nell’esercizio n-2.

L’articolo 6, co. 1 del d.l. n. 155/2024, in particolare, ha introdotto l’obbligo di approvazione, da parte della giunta di ciascun ente territoriale, entro il 28 febbraio di ogni anno a partire dal 2025, del Piano annuale dei flussi di cassa (PAFC). Esso contiene un cronoprogramma dei pagamenti e degli incassi relativi all’esercizio di riferimento secondo previsioni trimestrali la cui elaborazione, come più volte sottolineato dalla Sezione nei questionari e linee guida degli anni passati, non può essere di esclusiva competenza del responsabile finanziario, ma richiede la necessaria collaborazione dei responsabili degli altri servizi dell’ente.

Le domande del questionario Corte Conti sono volte a verificare che i controlli dell’organo di revisione sugli equilibri di cassa si concentrino innanzitutto sull’attendibilità del Piano e sulla coerenza di tale documento con le previsioni di cassa del bilancio, nonché a verificare l’esistenza di criticità nei flussi di cassa che impongano, già nella fase previsionale, il ricorso all’utilizzo in termini di cassa dei fondi vincolati e/o al ricorso alle anticipazioni di tesoreria. Ciò al fine di accertare se detti strumenti di regolazione dei flussi dipendano da fisiologici scostamenti temporali tra incassi e pagamenti o, piuttosto, siano sintomatici di una crisi di liquidità strettamente collegata a previsioni di cassa inattendibili che consentano un effetto espansivo della spesa priva di reale copertura.

Occorre anche verificare gli effetti sugli equilibri di cassa dei progetti finanziati con le risorse del PNRR e sui loro riflessi nei ritardi dei pagamenti.