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Effetti di una operazione di aggregazione con gara a doppio oggetto sull'affidamento in house

Il Consiglio di Stato, sez. IV, con Sentenza n. 9933 de 20 novembre 2023 si è espresso sugli effetti di un’operazione di aggregazione con gara a doppio oggetto sull’affidamento in house

Il Consiglio di Stato richiama a tale proposito Corte di Giustizia dell’Unione europea, con sentenza del 12 maggio 2022 C- 719/20, nella quale sono state formulate le seguenti conclusioni:

La direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE deve essere interpretata nel senso che essa osta a una normativa o a una prassi nazionale in forza della quale l’esecuzione di un appalto pubblico, aggiudicato inizialmente, senza gara, ad un ente «in house», sul quale l’amministrazione aggiudicatrice esercitava, congiuntamente, un controllo analogo a quello che esercita sui propri servizi, sia proseguita automaticamente dall’operatore economico che ha acquisito detto ente, al termine di una procedura di gara, qualora detta amministrazione aggiudicatrice non disponga di un simile controllo su tale operatore e non detenga alcuna partecipazione nel suo capitale.

La Corte di Giustizia ha chiaramente evidenziato che non sussistevano nel caso di specie i presupposti per l’affidamento in house del servizio, sulla base della considerazione che il Comune aveva dismesso la propria partecipazione nell’operatore economico affidatario del servizio e non aveva acquisito partecipazioni azionarie nell’operatore economico, individuato attraverso procedura di gara pubblica svolta quale soggetto aggregatore, e non aveva propri rappresentanti in seno agli organi societari della società affidataria.